Comunicare in Europa – non c’è problema!?

EUROPA!

Che cosa significa comunicare in Europa per te? Essere in contatto con gli amici di tutta l´’Europa. A primo impatto definirei la comunicazione in Europa proprio in questo modo.
Ma è soltanto questo? No!

La partecipazione all’incontro-studio “Comunicare in Europa” mi ha permesso di vedere la varietà e la profondità che si nascondono dietro questa tematica. Probabilmente ognuno di noi nella sua vita ha avuto diverse difficili esperienze di comunicazione.
Già dalla comunicazione con i parenti, con gli amici ed i colleghi di lavoro nascono degli equivoci involontariamente – e questo parlando nella stessa lingua!

Come studentessa Erasmus posso dire che vivere un’esperienza del genere mi ha fatto capire che la comunicazione in tante lingue è decisamente più difficile di quella che immaginavo, ma ti stimola a conoscere le altre culture e le altre persone.

Provando ad applicare la mia esperienza all’Europa, vediamo che ci sono 28 Stati membri e 24 lingue ufficiali. Nel solo tentativo di pensare a questi numeri, mi gira la testa. Difficile poter pensare alla difficoltà che devono affrontare i comunicatori ed i traduttori! Tradurre documenti come testi legislativi e manuali in un modo che siano coerenti, logici e comprensibili, in ogni lingua, è tutt’altro che facile.

È questo il significato di “Comunicare in Europa”? Sì, ma non è tutto. L’importanza della comunicazione tra l’Europa ed i propri Europei non è un punto da sottovalutare.
Attualmente l’immagine pubblica dell’Europa non è delle migliori.
Crescente è l’impressione che l’Europa sia un’Istituzione la quale porta la rovina di tutti i suoi Stati membri. C’è bisogno di agire contro questa opinione – ma come?

È importante che si infonda un senso d’appartenenza e di cittadinanza tra gli europei. Per creare questi sentimenti di unità europea è necessario comunicare e divulgare le informazioni sulle funzioni e sui poteri che l`Europa dispone perché nessuno si può identificare con un’Istituzione che non sia trasparente né comprensibile.

 

Kommunizieren in Europa – ja und?!

Was bedeutet kommunizieren in Europa für Dich? In Kontakt stehen mit Freunden aus anderen Ecken Europas? Auf den ersten Blick würde ich für mich persönlich, Kommunikation in Europa als solches definieren. Doch ist das bereits alles? Nein. Durch die Teilnahme am Kongress „Comunicare in Europa“ ist mir klar geworden welch eine Vielfalt und Tiefe hinter dieser Thematik steht.
Wahrscheinlich hat jeder bereits die Erfahrungen gemacht wie schwierig und kompliziert Kommunikation sein kann. Wie leicht entstehen Missverständnisse, wenn man mit Verwandten, Freunden oder Vorgesetzten kommuniziert – und das bereits auf ein und derselben Sprache.

Als Erasmus-Studentin mache ich immer wieder die Erfahrung, dass Kommunikation durch das Hinzukommen weiterer Sprachen alles andere als einfacher wird. Versuchen wir nun unsere persönlichen Erfahrungen auf Europa zu übertragen: 28 Mitgliedsstaaten, 24 offizielle Sprachen. Beim Versuch, sich diese Dimensionen vorzustellen, schwirrt mir der Kopf. Was das für eine Arbeit für die Vermittler und Übersetzer bedeuten muss!
Dokumente wie Gesetzestexte und Leitfäden so zu übersetzen, dass sie in jeder Sprache logisch und verständlich sind ist alles andere als einfach. Ist es also das was mit „kommunizieren in Europa“ gemeint ist? Übersetzen? Auch, aber nicht ausschließlich: nicht zu vernachlässigen ist die Wichtigkeit der Kommunikation zwischen Europa als Institution und Europäern.
Die aktuelle öffentliche Wahrnehmung Europas ist sehr negativ. Es wächst verstärkt der Eindruck Europa würde seine Mitgliedsstaaten ins Verderben führen. Dieser Entwicklung ist entgegenzuwirken – nur wie?

Unter den Europäern muss wieder ein Zugehörigkeitsgefühl entstehen. Damit das Gefühl einer europäischen Einheit entstehen kann, müssen mehr Hintergrundinformationen über die innereuropäischen Prozesse und Möglichkeiten der EU kommuniziert werden. Denn niemand kann sich mit einer Institution identifizieren die nicht transparent und verständlich ist.

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